Crediamo che questo sia un punto fondamentale per poter immaginare un nuovo futuro per la Puglia e per il Mediterraneo.
Save the Olives sostiene la ricerca ed il CNR con progetti concreti, indispensabili per poter dare nuovo impulso e velocizzare la ricerca di nuove cultivar di Olivo resistenti al batterio.
Vogliamo costruire una screen house da donare al CNR ed a Foresta Forte che rappresenta il braccio operativo del CNR per le attività di ricerca sul campo.
Tra i tantissimi lavori scientifici fatti in questi anni dal IPSP (Istituto per la protezione sostenibile delle piante) del CNR di Bari ( Consiglio Nazionale delle ricerche), il lavoro più concreto e conosciuto dal pubblico e l’individuazione di due cultivar, Leccino e FS 17 (Favolosa), ritenute resistenti alla Xylella, ed autorizzate dalla Regione Puglia all’impianto nelle zone infette.
La Screen-House è una speciale serra realizzata interamente in rete anti-insetto, funzionale ad assicurare il completo isolamento delle piante allevate al suo interno rispetto all’ambiente esterno. Gli ambienti interni garantiscono standard qualitativi elevati in termini di garanzie fitosanitarie e l’assenza di organismi patogeni sul materiale vegetale (virus, batteri, funghi).
Le piante madri delle nuove varietà di ulivo che sono state individuate in questi lunghi anni di ricerca, e le nuove varietà di olivo in fase di test, sono conservate nella Screen House, unico luogo che le garantisce da contaminazioni esterne.
Attualmente 4 genotipi stanno terminando la fase di sperimentazione e sono pronti per iniziare il ciclo delle certificazioni. Altri 90 genotipi, già produttivi, sono pronti per il test di resistenza alla xylella, penultimo passaggio delle varie fasi della sperimentazione.
Questa speciale serra, unica nel suo genere, è quindi destinata a conservare le nuove varietà di ulivo individuate e create in Salento con ottimi caratteri di resistenza e produttività, e grazie alle condizioni ideali garantite al suo interno, di ridurre drasticamente i tempi fisiologici della ricerca.
Questa è la nuova e più importante sfida che di Save the Olives sta affrontando per dare uno sbocco concreto al lavoro di anni. La ricerca di soluzioni di contrasto all’epidemia di Xylella su olivo ha oggi identificato nella resilienza delle piante l’obiettivo prioritario su cui far convergere gli investimenti della comunità scientifica internazionale. Si tratta di programmi di ricerca che mirano allo sviluppo di nuove varietà di olivo geneticamente resistenti al batterio e non solo, programmi di miglioramento genetico che, nel caso di una pianta longeva come olivo, richiedono sperimentazioni lunghe anche qualche decennio.
È questo uno dei motivi per i quali nell’era ante-Xylella di programmi di miglioramento genetico per l’olivo, a differenza delle altre specie da frutto, ne sono stati sviluppati con successo pochissimi a livello internazionale e nessuno in Italia. Oggi a 10 anni dalla scoperta dell’epidemia di Xylella in Puglia è acclarato che le soluzioni di contrasto all’epidemia devono passare per lo sviluppo di programmi di miglioramento genetico. Questo non può prescindere dalla disponibilità nel lungo periodo di facilities adeguate: serre, laboratori e campi sperimentali. Questi ultimi rappresentano un fattore limitante, in quanto gli enti di ricerca raramente hanno a disposizione estese parcelle sperimentali da dedicare per lunghi periodi esclusivamente ad un’unica attività sperimentale.
La disponibilità di una superficie agricola aziendale, andrebbe oggi a complementare le strutture che man mano sono state messe a disposizione per attivare questo primo programma nazionale di miglioramento genetico dell’olivo per la resistenza a Xylella. Sono oggi a disposizione serre, celle climatizzate e screen-house in cui sono sviluppate le prime fasi di allevamento delle nuove piante prodotte dagli incroci. Per completare questa la filiera è necessario disporre di una superficie agricola in cui poter impiantare le piantine sino ora prodotte, e quelle che saranno prodotte negli anni futuri, attualmente nella fase di allevamento in vaso in serra. Si tratterebbe di realizzare un oliveto sperimentale in cui mettere a confronto e valutare le caratteristiche di migliaia di piante ognuna diversa dall’altra, al fine di scegliere quelle che racchiudono le migliori caratteristiche in termini di produzione di olio e resistenza alle malattie e ai cambiamenti climatici. Si tratterà infatti di un sito sperimentale che fungerà anche da repository di biodiversità olivicola, in quanto la diversità genetica che si origina dalle attività di incrocio di piante, rappresenterà una importante sorgente a cui attingere non sono per la resistenza a Xylella ma per innumerevoli altre caratteristiche tipiche di una pianta di olivo, dall’habitus della pianta alle specifiche qualità organolettiche dell’olio prodotto.
In considerazione dei numeri di piante necessari per questa selezione, si stima un fabbisogno di una superficie di 5-10 ettari con approvvigionamento idrico.
Avere a disposizione questo sito sperimentale, che conclude con dati produttivi certi il percorso
di selezione di piante resistenti iniziato da molti anni, è certamente un intervento a medio lungo termine che favorisce tutta la comunità agricola della Puglia e non solo.
Save the Olives ONLUS è un'organizzazione no-profit di volontari che affronta l’epidemia di Xylella Fastidiosa in Puglia, nel sud Italia.